Un incontaminato arcipelago a sud della penisola sorrentina: Li Galli. Tre sono le isole che compongono Li Galli: Gallo Lungo, La Rotonda e Dei Briganti, quest’ultima meglio conosciuta come La Castelluccia. L’arcipelago fa parte dell’area protetta di Punta Campanella e rientra nel comune di Positano. Se si guarda dall’alto la sagoma dell’arcipelago, quello che sembra di poter scorgere precisamente è la figura di un delfino o, se si vuole restare fedeli al mito, la coda di una sirena.
Gallo Lungo è l’isola più grande e anche quella abitata fin dall’epoca greca; sull’isola fu eretto un monastero, poi trasformato in prigione verso la fine del XIII secolo. Al XV secolo, invece, risale la costruzione della torre aragonese in funzione di difesa anti-corsara, che ancora oggi si vede svettare.
Come raggiungere Li Galli
Il territorio de Li Galli è un territorio quasi incontaminato, che trabocca di vegetazione e in cui abbondano in particolare i narcisi. Essendo una proprietà privata, non si può accedere liberamente, ma solo se invitati. Si può, però, visitare l’arcipelago via mare, approfittando della sua ridotta distanza dalla costa, sia tramite il noleggio di un gommone sia sfruttando una delle tante escursioni guidate che vengono organizzate da Positano o dalla Marina Grande di Sorrento.
Arcipelago Li Galli: mito e leggenda
L’arcipelago de Li Galli è noto anche come arcipelago delle Sirenuse, secondo la testimonianza del geografo greco Strabone del I secolo a.C. Secondo il mito, le Sirene ammaliavano con i loro canti i marinai di passaggio, facendoli naufragare contro gli scogli. Famoso è l’episodio dell’Odissea che vede Ulisse desideroso di ascoltare i canti delle Sirene, ma solo dopo essersi fatto legare all’albero della nave e dopo aver tappato con la cera le orecchie dei suoi marinai, così come gli era stato suggerito dalla maga Circe.
La mitologia greca racconta che, prima di Ulisse, anche Teseo riuscì a scampare alla maledizione del canto delle Sirene. Gli Argonauti guidati da Teseo si salvarono grazie alla musica della lira di Orfeo, che superò nettamente il canto delle Sirene, le quali vennero umiliate a tal punto da gettarsi in mare, e così trasformate in sassi.
Ci si potrebbe chiedere quale sia l’origine del nome Li Galli. Il mistero è presto svelato se pensiamo che le Sirene della mitologia classica non sono gli esseri metà donna e metà pesce a cui comunemente si pensa, bensì degli esseri per metà donna e per metà uccello. Il nome Li Galli rimanda, allora, alla sembianza di uccello delle Sirene mitologiche, le quali personificano i rischi legati alla navigazione, rischi dettati, per esempio, dai venti e dalle correnti che in questo tratto di mare portavano le navi a schiantarsi contro gli scogli.
Tempi moderni
Lasciando il terreno della mitologia antica, in tempi ben più recenti l’arcipelago de Li Galli fu apprezzato da numerosi personaggi famosi, come il coreografo russo Léonide Massine, che acquistò l’arcipelago facendovi edificare una villa; nel 1989 l’arcipelago fu acquistato dal grande ballerino Rudolf Nureyev fino alla sua morte. Dal 1993 proprietario dell’arcipelago è l’imprenditore sorrentino Giovanni Russo.
Nel corso del Novecento svariati personaggi famosi, del cinema e non solo, hanno subito il fascino di queste isole, visitandone l’arcipelago e frequentandone le lussuosissime ville sul mare; solo per fare qualche nome possiamo citare quelli di Greta Garbo, Roberto Rossellini, Jacqueline Kennedy, Anna Magnani, Franco Zeffirelli, Ingrid Bergman, Sofia Loren, Aristotele Onassis.
Oltre a sentirsi immersi in una natura vergine, da Li Galli si può godere di una vista spettacolare su Positano, se si guarda verso la costa, e su Capri e i faraglioni se si guarda verso il mare.